|
|
Lunedì 29 settembre
PRIMO CIAK A TARANTO PER MARE PICCOLO, IL NUOVO FILM DI ALESSANDRO DI ROBILANT
Nel cast, con gli esordienti Giulio Beranek e Roberto Bovenga, anche Giorgio Colangeli, Valentina Carnelutti, Michele Riondino, Selenia Orzella, Anna Ferruzzo, Nicola Rignanese |
Al via il 29 settembre, a Taranto, le riprese di Mare piccolo di Alessandro di Robilant, prodotto da Marco Donati per Overlook Production e Rai Cinema, con la partecipazione di Apulia Film Commission, Provincia di Taranto, Comune di Taranto, Taranto Film Commission.
Scritto da Andrea Cotti e Leonardo Fasoli, a partire dal libro “Stupido” scritto dallo stesso Cotti e pubblicato da Rizzoli, il film è interamente ambientato a Taranto (sei le settimane di lavorazione), nel quartiere Paolo VI, zona sud della città, stretto tra la sagoma velenosa dell’ILVA e il profilo liquido del “Mare Piccolo”. Strade dissestate, bus che non passano mai, case prefabbricate. Inutile cercare librerie, farmacie, centri commerciali, negozi: non c’è niente, e quel poco che c’è – bar, alimentari, officine meccaniche – è abusivo e illegale.
Qui, in questo quartiere al limite, vive Tiziano (l’esordiente Giulio Beranek). Anche lui è un ragazzino “al limite”: a scuola ci va poco e male, ha una famiglia piena di problemi, fa lavoretti per il boss locale Tonio (il tarantino Michele Riondino, tra gli interpreti de Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari, che sarà presentato al Festival Internazionale del Film di Roma), e sogna soltanto di andarsene via.
Per lui il futuro sembra segnato, ancora di più quando finisce al carcere minorile. Ma Tiziano non è solo: ci sono la guardia carceraria De Nicola (Giorgio Colangeli, David di Donatello per L’aria salata, visto di recente ne Il divo di Paolo Sorrentino), la professoressa d’italiano Costa (Valentina Carnelutti, recentemente nel cast di Caos Calmo e Tutta la vita davanti), la sua ragazza Stella (Selenia Orzella, che ha debuttato al cinema ballando con Kledi Kadiu in Passo a due), Lucia, la sua sorellina e Maria, sua madre (Anna Ferruzzo, già in Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart).
Nessuno, neanche il padre Franco apparentemente lontano ed ostile (è Nicola Rignanese, diretto al cinema da Antonio Albanese in Uomo d’acqua dolce), è disposto a rinunciare, tutti vogliono credere che Tiziano abbia una possibilità. È questa umanità dolente, buffa e contraddittoria che cercherà di salvarlo. Tra scelte difficili, tradimenti e riappacificazioni, Mare piccolo è un racconto di dolore e amore nella città “dei due mari”.
Per Alessandro di Robilant, regista tra i più sensibili del panorama italiano, e noto anche a livello internazionale (in concorso al Festival di Locarno con l’esordio Il nodo alla cravatta, premiato alla Berlinale per Il giudice ragazzino), Mare piccolo è il ritorno al cinema a cinque anni da Per sempre e dopo il tv-movie L'uomo della carità - Don Luigi di Liegro: “Ho scelto di fare questo film perché ho a cuore le storie a sfondo sociale, che si occupano dei dimenticati”, spiega il regista, “e Taranto è una città dimenticata, profondamente ferita, con una realtà lavorativa drammatica: l’unica possibilità d’impiego sono le acciaierie dell’Ilva , da cui si esce quasi sempre gravemente malati. Ciò nonostante ho trovato nel quartiere Paolo VI un’umanità inaspettatamente piena di vita e di solidarietà, e ho incontrato una gioventù (ed è la stessa che cerco di raccontare nel film) che, se solo gli fosse data una possibilità, potrebbe eccellere in qualsiasi campo. Ho trovato educatori che malgrado le enormi difficoltà in cui si trovano ad operare, dovendo sostituirsi a famiglia e società, non lascerebbero quel quartiere per nulla al mondo. Con questo film cerco di rendere giustizia alla qualità della gente che vive una realtà in cui è necessaria una volontà di ferro per mantenere viva la speranza di una vita migliore, di un futuro dignitoso”. |
Corazones de Mujer è sempre più “di moda”.
Najia Abadi, l’artista del tessuto che dal Marocco ha conquistato il mondo,
veste i protagonisti del film di K. Kosoof (Davide Sordella e Pablo Benedetti)
|
|
Per Corazones de Mujer, il Marocco non è soltanto una location: Davide Sordella e Pablo Benedetti (che hanno firmato la regia con il nome collettivo di Kiff Kosoof, l’”eclisse” in arabo) hanno dimostrato sin da subito un’attenzione speciale per la cultura marocchina (e araba, più in generale) che tanta parte ha avuto nel progetto, sin dalla sua genesi e poi nella scelta dei protagonisti e di alcuni brani della colonna sonora di Enrico Sabena ispirati alla musica tradizionale del Paese.
Un’attenzione carica di rispetto, ricambiata da una delle personalità creative più prestigiose del Marocco di oggi: sarà infatti la stilista Najia Abadi a vestire, in occasione della Berlinale, i protagonisti (esordienti e non professionisti) di Corazones de Mujer, Aziz Ahmeri e Ghizlane Waldi: i vestiti creati dalla Abadi saranno indossati dagli attori la sera del 13 febbraio in occasione della festa del cinema italiano ed il 15 in occasione degli incontri stampa e della première del film.
Questa straordinaria artista del tessuto, dopo aver lavorato con i massimi nomi dell’Alta Moda internazionale (in primis Yves Saint Laurent), ha deciso di tornare nella sua terra natale per realizzare un sogno inseguito da sempre: creare abiti che sposino la tradizione con la modernità e che aggiornino la cultura ancestrale di una terra ricca di storia alla luce del design europeo. Un’eleganza che si nutre di cura per i dettagli, come dimostrano i magnifici caftani che da anni sfilano sulle passerelle di tutto il mondo, come il segno distintivo di uno stile che ha conquistato le donne (e le spose) di qualsiasi latitudine. E che oggi veste anche Corazones de Mujer, il film italiano più internazionale del Festival di Berlino.
(Najia Abadi in rete: http://www.najia-abadi.com/)
58. BERLINALE
Nella sezione PANORAMA battono i CORAZONES DE MUJER
di K. KOSOOF (Davide Sordella e Pablo Benedetti).
Il film italiano più internazionale del Festival. A cominciare dal titolo!
[C’era una volta il miglior sarto di vestiti arabi della città: si chiamava Shakira (Aziz Ahmeri) e c’era una promessa sposa a cui lui doveva fare il vestito da matrimonio: Zina (Ghizlane Waldi).
Il problema era che Zina aveva già perso la verginità e nel mondo arabo non è permesso.
Per tornare a “chilometri zero” saliranno al volante di una vecchia Alfa Romeo spider, da Torino fino in Marocco e… inizieranno il viaggio che le salverà la vita].
A dispetto del titolo, e del nome del regista, Corazones de Mujer è un film italiano: l’hanno diretto Davide Sordella, torinese di 34 anni, e Pablo Benedetti, 30enne fiorentino, entrambi allievi di Mike Leigh alla London International Film School. “Kiff Kosoof” è il loro nome d'arte collettivo e in arabo vuol dire l’eclisse.
Interpretato da due membri della comunità marocchina di Torino (Aziz Ahmeri e Ghizlane Waldi), questo atipico road movie ricco di citazioni cinefile (da Sergio Leone a Wong Kar-wai a Fellini) tocca temi delicati come la verginità femminile, l’omosessualità, il diritto alla libertà e sarà presentato nella sezione Panorama della 58esima Berlinale (la proiezione ufficiale è fissata per il 15 febbraio).
In anticipo sulla prima mondiale a Berlino, Corazones de Mujer può già contare su un testimonial d’eccezione, Michele Placido. Di casa anche alla Berlinale (dove vinse l’Orso d’argento per l’interpretazione di Ernesto di Salvatore Samperi e poi fu in concorso con Romanzo criminale), Placido ha visto il film in occasione della “proiezione di cortesia “ per la stampa a Roma. "Sono qui per caso – ha detto l'attore-regista pugliese – stavo passeggiando con mio figlio per Villa Borghese e ho saputo da un amico giornalista che si proiettava questo film alla Casa del Cinema. Sono venuto e ho fatto una scoperta meravigliosa. Ho amato moltissimo questo film internazionale, ma anche profondamente italiano. Mi ricorda la grande stagione del Neorealismo e, soprattutto, mi riporta a Pasolini". Placido ricorda che il grande intellettuale, nelle vesti di regista, talvolta decideva di mettersi al posto dell'operatore per poter cogliere le immagini nella luce e sotto le angolazioni che aveva in testa. "Anche voi avete fatto così – spiega al duo K. Kosoof – e come faceva Pier Paolo avete voluto curare personalmente immagini e luci del vostro film, per riprodurre le atmosfere che avevate in mente". Concludendo, ha promesso di mettere in campo il proprio nome per “trovare l’importante distribuzione italiana che il film merita”.
“Conosciamo bene le difficoltà del sistema italiano”, assicurano Sordella e Benedetti, “ma siamo convinti che questo film debba esser visto dal pubblico, e ci riusciremo. A costo di portarlo noi in giro per le piazze su un furgoncino, di città in città. E sarebbe importante che Corazones de Mujer riuscisse a raggiungere anche le società islamiche”. Il film infatti è nato da una storia vera (ma “ancora non abbiamo capito quanto ci sia di reale e quanto soltanto di verosimile”, avvertono i registi), raccontata in un fumoso locale torinese.
“Il locale – ricordano i registi – si chiamava Haija. Era un posto molto caratteristico. Per entrare bisognava scendere sottoterra ed era un po’ come entrare nel ventre della città, scendere sotto la sua pelle per scoprire un altro mondo. Il posto era ovviamente pieno di narghilè, musica dal vivo e frequentato prevalentemente da marocchini. Sembrava per un secondo di essere stati trasportati direttamente in Marocco. L'incontro con "Shakira" è stato abbastanza semplice: lui, vestito in un abito marocchino tradizionale, ma con una vistosa parrucca bionda, era incuriosito dal fatto che noi fossimo gli unici italiani e le sue prime parole sono state "Se volete vi racconto la storia della mia vita". Ancora adesso non sappiamo quanto ci sia di vero nel suo racconto, ma ci è da subito sembrata una storia importante, una storia che dovesse essere raccontata, la storia del viaggio dall’Italia a Casablanca di una giovane promessa sposa non più vergine, e del sarto travestito che l’accompagna a farsi l’operazione che le permetterà di tornare “a chilometri zero”. Per dar vita alla sua storia abbiamo cercato un personaggio femminile nella comunità marocchina di Torino che avesse avuto in un certo senso una storia simile a quella che ci aveva raccontato Shakira. L'abbiamo trovata in Ghizlane Waldi, anche lei non è un’attrice professionista, ma da subito ci aveva colpito la sua spontaneità e la sua voglia di raccontarsi di fronte alla macchina da presa. Può sembrare strano ma entrambi si rivelavano più liberi di essere se stessi di fronte ad una cinepresa che non nella realtà. Forse perché si instaurava quasi una sorta di patto segreto: "tanto questo è solo un film", che permetteva loro di essere veramente se stessi e di raccontare delle cose che difficilmente potevano fare in una conversazione normale o in pubblico. E così abbiamo deciso di rifare il viaggio che ci aveva raccontato Shakira, abbiamo preso una cinepresa e siamo partiti tutti insieme alla volta del Marocco su una vecchia Alfa Romeo Duetto (quella del film Il laureato). Non avevamo una sceneggiatura, gli "attori" si conoscevano solo di vista e veramente non sapevamo dove saremmo finiti con questa storia, ma ci sembrava l'atteggiamento giusto per vivere fino in fondo questo viaggio profondamente umano. E così la storia è nata poco a poco, chilometro dopo chilometro; durante questo viaggio ci siamo messi tutti in gioco cercando di eliminare il più possibile la sottile linea che divide chi sta di fronte alla macchina da presa da chi sta dietro. La storia che ci aspettavamo è cambiata parecchio durante il tragitto, come in ogni viaggio vero, ma ci ha portato a conoscere il Marocco con altri occhi e soprattutto a conoscere meglio noi stessi”.
I due registi hanno deciso di firmare la regia col nome di Kiff Kosoof per molti motivi. Inizialmente, confessano, per motivi di sicurezza. "Quando abbiamo iniziato – spiega Sordella – era il periodo dell'omicidio di Theo Van Gogh in Olanda. E così abbiamo pensato un po' di tutelarci. Abbiamo scelto subito il nome di Kosoof che in arabo vuol dire "l'eclisse" perchè nella nostra speranza è la fine di qualcosa e l'inizio, ci auguriamo, di qualcosa di meglio". La preoccupazione dei registi era quella di raccontare una storia difficile senza offendere nessuno e, soprattutto, senza attirarsi gli strali degli integralisti. "Abbiamo chiesto consigli al capo della comunità islamica di Torino – ha detto ancora Sordella – che ci ha spiegato le regole d'oro per girare in Marocco: non nominare né parlare mai di Maometto, di Allah e del Re. Così abbiamo fatto e le cose sono andate bene". La comunità islamica, teologi compresi, ha visto e apprezzato il film, aggiungono, e uno dei massimi intellettuali interpellati, Tahar Ben Jalloun, lo ha definito "un’opera assolutamente da vedere".
E lo vedrà presto anche Pedro Almodovar: “Il film l’abbiamo scritto per lui”, spiegano gli autori, “per questo il titolo è in spagnolo”. Poi, gli impegni l’hanno tenuto lontano dal progetto e lo abbiamo diretto noi. Ma col senno di poi, è stato un bene: “quando abbiamo inviato il dvd alla Berlinale, sognavamo di poter entrare nel Forum, e invece…”. E invece la realtà ha superato il sogno e Corazones de Mujer è stato selezionato addirittura nel Panorama, la sezione collaterale più prestigiosa. Impresa non da poco, per un film costato appena cinquantamila euro, senza considerare però il lavoro (gratuito) di tutta la troupe. A vederlo, illuminato dalla fotografia onirica degli stessi autori e percorso dalle sonorità di Enrico Sabena, non si direbbe: ma Corazones de Mujer è un film “non piccolo, ma minuscolo”, come tengono a sottolineare Sordella e Benedetti, ringraziando la generosità della piccola troupe che – anche lavorando gratuitamente – ne ha permesso la realizzazione, animata soltanto dall’impegno, dalla passione e dal coraggio.
Virtù ripagate dall’interesse che il film sta suscitando presso le società di vendite internazionali (in primis l’Adriana Chiesa Enterprises), che vedono in Corazones de Mujer il caso di un’opera italiana in grado di parlare agli spettatori di tutto il mondo: lo dimostra l’ammissione a uno dei più importanti festival internazionali, dove sarà esposto accanto a titoli attesissimi dal pubblico come Transsiberian di Brad Anderson e Filth And Wisdom di Madonna.
Per maggiori informazioni: www.011films.com
UFFICIO STAMPA
STUDIO MORABITO
Tel: (+39) 06 5730 0825 Fax: (+39) 06 5730 0155
info@mimmomorabito.it; www.mimmomorabito.it
A BERLINO
(dal 12 al 18 febbraio)
Mimmo Morabito, Rosa Ardia, Vera Usai
Cell.: +39 334 667 8927
Screening schedule
Proiezione stampa e industry: 13 febbraio, h. 20.30 - Cubix 7 & 8
Première: 15 febbraio, h. 20 - CinemaxX 7
Replica: 16 febbraio, h. 22:45 - CineStar 3
Replica: 17 febbraio, h. 17:45 - CineStar 3
European Film Market: 09 febbraio, h. 18:50 - CinemaxX 2 |
|
PROIEZIONE E CONFERENZA STAMPA
RIPARO
un film di MARCO SIMON PUCCIONI
durata: 100 minuti
Giovedi 10 gennaio
Roma - c/o Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, 1 – tel. 06.423601
ore 10.00: proiezione
ore 11.30: photocall
ore 11.50: coffee break
ore 12.00: conferenza stampa. Saranno presenti: Maria De Medeiros, Antonia Liskova, il regista Marco Simon Puccioni e il produttore Mario Mazzarotto.
Dalle ore 13.00: interviste radio/tv, da concordare (troupe nostra)
Ore 14.00: brunch |
Lunedì 14 gennaio
Milano - ore 11.00 c/o Cinema Palestrina - via Palestrina 7: proiezione e, a seguire, conferenza stampa con il regista Marco Simon Puccioni e Antonia Liskova.
I protagonisti di questa storia sono tre: Anna, una borghese benestante di 35 anni, proprietaria con la madre e il fratello di una fabbrica del nord-est, che ha una relazione d'amore con la venticinquenne Mara, una delle sue operaie. E Anis, un ragazzo magrebino che irrompe nella loro vita.
Dopo aver rappresentato l’Italia nella sezione PANORAMA della 57a Berlinale, RIPARO ha partecipato al prestigioso festival New Directors, New Films di New York e alla 25a edizione di Annecy Cinéma Italien dove si è aggiudicato il Grand Prix e Antonia Liskova ha ottenuto il premio per l’interpretazione femminile. Inoltre, al Festival del Cinema Europeo di Lecce, Maria De Medeiros e Antonia Liskova hanno vinto ex aequo il premio come Miglior Attrice Europea, attribuito dal SNGCI.
DATA DI USCITA: 18 GENNAIO 2008
Una distribuzione MOVIMENTO FILM
I materiali per la stampa sono disponibili sui siti: www.riparo.info e www.mimmomorabito.it
Maria de Medeiros
“A little more blue”
11 gennaio 2008
Teatro Studio, ore 21.00
Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro de Coubertin, 30
“A little more blue” è il debutto musicale dell’attrice e regista portoghese Maria de Medeiros, nota in tutto il mondo per i ruoli interpretati in film come “Pulp Fiction”, “Henry & June” e, soprattutto in Italia, come regista del film “Capitani d’Aprile” (2001). Attrice protagonista nel film “Riparo”, di Marco Simon Puccioni presentato alla 57a edizione del Festival di Berlino nella sezione Panorama, in uscita il 18 gennaio 2008 in Italia.
“A little more blue” è il titolo di una canzone di Caetano Veloso che ben corrisponde allo spirito di questo viaggio, un omaggio agli autori brasiliani come Chico Buarque, Caetano Veloso, Gilberto Gil che Maria de Medeiros ascoltava durante l’esilio dal Portogallo durante la dittatura di Salazar. Musicisti ma soprattutto poeti, pensatori, intellettuali, anticonformisti. Ascoltare la loro musica era per lei un modo di essere e di vedere il mondo. Contemporanei dei Beatles e dei Rolling Stones, i giovani “tropicalisti” si distinguevano dalla musica brasiliana del samba e del carnevale per lo straordinario senso della provocazione e della ricerca. Tra i brani celebri in programma Joana Francesa, Acorda Amor, Samba de Orly, O seu amor Eu te amo, O que será.
Maria de Medeiros voce
Pascal Salmon pianoforte
Edmundo Carneiro percussioni
Emek Evci contrabbasso
Alban Sautour suono
Carlos Torres scenografia
Jerome L’Huillier costumi
e la complicità artistica di Arthur Nauzyciel
www.auditorium.com www.mariademedeiros.net |
|
Napoli! Napoli! Napoli!
un film documentario di Carlo Lizzani e Francesca Pirani
durata: 65’
PROIEZIONE E CONFERENZA STAMPA
Giovedì 12 luglio, ore 11.30
c/o Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, 1 – tel. 06.423601
A seguire, conferenza stampa. Saranno presenti il regista Carlo Lizzani, il produttore Giacomo Pezzali, l’assessore ai beni culturali della Provincia di Napoli Antonella Basilico.
Segue buffet. |
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema
Pesaro Film Festival
Teatro Sperimentale, Cinema Astra e Piazza del Popolo
24 giugno – 2 luglio 2007 |
|
La 43a edizione
della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro
sarà presentata alla Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, 1 – tel. 06.423601
Venerdì 15 giugno, ore 12
da: Giovanni Spagnoletti (direttore artistico), Bruno Torri (presidente del comitato scientifico della Fondazione Pesaro Nuovo Cinema), Adriano Aprà (curatore del 21° Evento Speciale dedicato a Luigi Comencini, organizzato con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale).
Interverrà Mimmo Calopresti, uno dei membri della Giuria di Pesaro 43.
Seguirà buffet
Fondazione Pesaro Nuovo Cinema – onlus
Via Villafranca, 20 - 00185 Roma - Tel. 06 4456643 - 06 491156 - Fax 06 491163
www.pesarofilmfest.it
e-mail: info@pesarofilmfest.it
|
Le ferie di Licu
un film di Vittorio Moroni
con Md Moazzem Hossain, Fancy Khanam, Giulia Di Quilio
Una produzione 50N con la collaborazione di Rai Cinema
Italia, 2006 - 35 mm - 93 minuti – colore - 1:66 - Dolby SR. Girato a Roma e in Bangladesh
Data di uscita: 4 maggio 2007
I materiali per la stampa sono disponibili su: www.leferiedilicu.it
|
"Licu e Fancy sono due giovani musulmani. Lui vive a Roma, lei in Bangladesh: non si conoscono. Si sposano per scelta delle loro famiglie. Da un anno abitano a Roma, cercando di imparare a vivere insieme”
PROIEZIONI E CONFERENZE STAMPA
Venerdi 27 aprile
Roma - c/o Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, 1 – tel. 06.423601
ore 10.30: proiezione
ore 11.30: photocall
ore 12.15: conferenza stampa. Con il regista Vittorio Moroni e Giulia Di Quilio.
Parteciperanno: Khaled Fouad Allam (dal 1994 insegna sociologia del mondo musulmano e storia e istituzioni dei paesi islamici all’Università di Trieste e islamistica all’Università di Urbino. Ha all’attivo la pubblicazioni di numerosi libri focalizzati particolarmente sull’approfondimento delle tematiche inerenti i rapporti tra mondo arabo-islamico ed occidente. Collabora con vari giornali e riviste, è editorialista de la Repubblica), il Consigliere del Comune di Roma Paolo Masini (vice presidente della commissione cultura), rappresentanti della comunità bengalese.
Radiocall a fine conferenza stampa.
A seguire: BUFFET BENGALESE
Dalle 14 circa: interviste tv, da concordare (troupe nostra)
Giovedi 3 maggio
Milano - c/o Cinema Palestrina, Via Palestrina, 7 – tel. 02.6702700
ore 10.30: proiezione
ore 12.15: conferenza stampa
Organizza Alessandra Vezzoli ( alessandra@studiovezzoli.com)
Licu è nato in Bangladesh, è musulmano, ha ventisette anni e abita a Roma da otto, in una casa in affitto con altre otto persone.
Da poco non è più clandestino e per vivere lavora 12 ore al giorno: magazziniere in un laboratorio tessile la mattina, cassiere in un negozio alimentare la sera. Capelli alla Elvis, camicie griffate, tifoso della Roma, Licu sembra molto integrato.Riceve da sua madre la foto di una ragazza di diciotto anni; si chiama Fancy ed è la sposa che la sua famiglia ha scelto per lui.Licu ottiene solo quattro settimane di ferie non pagate per andare in Bangladesh e organizzare il matrimonio con una persona che non conosce.
Ma al suo arrivo i negoziati tra le famiglie dei promessi sposi si complicano…
Il Bangladesh è sommerso dall’alluvione più imponente degli ultimi cinquant’anni
Con la conduzione di Serena Dandini e con
l' Orchestra di Piazza Vittorio
A Roma, la sera di lunedì 23 aprile, al Teatro Argentina, alle ore 21.00, saranno assegnati gli Italian Dvd Awards 2006; per questo, converranno molti talenti della nostra meglio gioventù: Violante Placido, Enrico Lo Verso, Fabio Troiano, la banda di Romanzo criminale, insieme probabilmente a Carlo Verdone, Carolina Crescentini, Claudio Risi, Pietro Valsecchi, Elio De Capitani, Fausto Brizzi, Camilla Nesbitt….
|
|
Saranno loro, con la conduzione di Serena Dandini, il fido Ivan Cotroneo e la compagnia musicale dell’Orchestra di Piazza Vittorio, a premiare i registi, i produttori, i distributori e gli autori dei migliori Dvd del 2006 (in allegato, le Nominations, insieme al logo).
Arrivati alla quarta edizione, i Dvd Awards sono ritenuti ormai il più importante riconoscimento nell’ambito dell’home entertainment: l'iniziativa, che sta coinvolgendo sempre più anche i semplici appassionati, è diventata un appuntamento fisso di cui i critici e le case di produzione e distribuzione tengono conto con molta attenzione. Queste società, infatti, hanno realizzato vere e proprie campagne di persuasione nei confronti dei votanti, come avviene per gli Oscar, mantenendo così alto il livello e la qualità della competizione tra i titoli posti in vendita da gennaio a dicembre 2006. Sarà, quindi, presente al completo l’intera filiera produttiva dell’Home Video, con Univideo, gli Amministratori Delegati delle principali aziende italiane e internazionali.
Oltre cinquecento giornalisti, che si occupano di home entertainment, cinema e comunicazione, hanno espresso le loro preferenze per stabilire le Nomination delle varie categorie, a partire dalle quali una giuria di qualità - composta dai critici Gianni Canova, Enrico Magrelli, Claudio Masenza, Paolo Mereghetti, Marina Sanna, Cristiano Taglioretti, i registi Alessandro D’Alatri, David Grieco, Giuseppe Piccioni e Paolo Sorrentino, gli attori Enrico Lo Verso, Violante Placido, Fabio Troiano, l’editore Piero Cinelli e Felice Laudadio - decreteranno i vincitori degli Italian Dvd Awards 2006.
Collegandosi al sito www.italiandvdawards.it il pubblico può prenotare gratuitamente i posti ancora disponibili e trovare ulteriori informazioni sulla manifestazione.
I risultati di vendita dei DVD nel 2006 sono impressionanti: 34 milioni di pezzi venduti (con prevedibile picco a Natale) per un valore complessivo di 415 milioni di euro. A questi vanno aggiunti i dati delle edicole e delle società di noleggio che, oltre a garantire anche alle fasce meno abbienti la possibilità di godere la visione di un film con mezzi eccellenti, hanno prodotto un fatturato complessivo di oltre un miliardo di euro! Molto più del cinema nelle sale! E questo senza dimenticare l’impressionante fatturato della pirateria.
Il DVD, oltre ad essere una realtà economica di tutto rispetto, è lo strumento tecnologico attraverso cui l'arte del cinema sta recuperando il proprio passato.
Non passa giorno, infatti, in cui le grandi case produttrici propongono titoli storici e gloriosi dal proprio sterminato catalogo, consentendo anche alle giovani generazioni di poter assaporare i classici di ogni tempo.
Ma il DVD è soprattutto un mezzo rivolto al futuro: la ricerca di nuovi standard ha raggiunto livelli insospettabili; da quest’anno con l’introduzione dei due formati, l'HD DVD (acronimo di High Density Digital Versatile Disc) e il BLUE RAY, l’alta definizione si appresta ad entrare stabilmente nel nostroquotidiano.
Gli Italian Dvd Awards non possono che far bene all'intero settore, garantendo sin da adesso la possibilità di poter vivere l'avventura del cinema comodamente seduti nel proprio salotto, con il massimo della qualità e un catalogo pressoché infinito a disposizione.
Milano, Roma, 4 aprile 2007
Ufficio Stampa:
Milano: Studio Vezzoli - tel.026552781 fax.026552346; info@studiovezzoli.com
Roma: Studio Morabito – tel.0657300825 fax.0657300155; info@mimmomorabito.it
|
29 MARZO - GRANDE MATINÉE ALLA CASA DEL CINEMA
IL MIO PAESE
una produzione Vivo film, con il sostegno dell’Associazione Centenario CGIL e in collaborazione con RAI Cinema
113’ – Italia 2006 - colore con inserti in B/N - digital - 16/9
distribuzione Vivo film in collaborazione con ARCI / UCCA
data di uscita: 20 APRILE 2007 |
i materiali per la stampa saranno disponibili sul sito: www.ilmiopaese.it (online prossimamente)
in alcune sale, il film di Daniele Vicari uscirà insieme al film
L’Italia non è un paese povero (1960)
di Joris Ivens
distribuito in sala per la prima volta e nella sua versione integrale
i diritti per la distribuzione italiana del film di Joris Ivens sono stati acquisiti da Vivo film
PROIEZIONI E CONFERENZA STAMPA
Giovedi 29 marzo
Roma, c/o Casa del Cinema - Largo Marcello Mastroianni, 1 tel. 06-423601
ore 9.00: proiezione de L’Italia non è un paese povero (110’)
ore 10.50: coffee break
ore 11.00: proiezione de Il mio paese (113’)
(ore 12.00: photocall)
ore 13.00: conferenza stampa.
Con i produttori Gregorio Paonessa, Marta Donzelli, Fabrizio Grosoli e il regista Daniele Vicari, saranno presenti Silvio Maselli di Proforma e Bruno Pellegrini di The Blog TV, ideatori del portale e della videocommunity www.ilmiopaese.it, ed esponenti di RAI Cinema, della CGIL, della presidenza dell’ARCI/UCCA, del mondo del lavoro e della cultura.
Segue buffet.
Interviste radio/tv a fine conferenza stampa (dalle 14 circa, da concordare)
Il 20 aprile Il mio paese di Daniele Vicari uscirà nelle sale italiane, insieme a L’Italia non è un paese povero di Joris Ivens, distribuito in sala per la prima volta e nella sua versione integrale.
L’importante collaborazione nella distribuzione dell’ARCI (e del circuito ARCI-UCCA) in occasione del suo cinquantesimo compleanno.
Il tour e gli eventi-concerto di Massimo Zamboni e Nada
Il ruolo della Rete e la creazione di un terzo film user generated, a cura di The Blog TV
Dal 20 aprile sarà nelle sale italiane Il mio paese, il film documentario di Daniele Vicari presentato con successo di critica e di pubblico all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Prodotto da Vivo film – giovane casa di produzione indipendente di Roma – in collaborazione con Rai Cinema e con il sostegno dell’Associazione Centenario CGIL, Il mio paese è il resoconto del lungo viaggio compiuto dal regista attraverso la penisola, dalla Sicilia di Gela e Termini Imerese a Porto Marghera. Vicari racconta le contraddizioni e le domande un paese in difficoltà, che sta tuttavia cambiando pelle: assieme all’Italia del declino emerge quella della riconversione, di una nuova trasformazione. Un documentario sulla presente crisi economica e sociale, che solleva domande estremamente attuali e dà voce a un paese troppo spesso trascurato dai grandi mezzi di comunicazione di massa.
Vivo film per il lancio del film sta lavorando ad un articolato progetto di promozione e comunicazione, con l’obiettivo di superare la tradizionale diffidenza delle sale italiane nei confronti del documentario.
L’uscita del film – prevista sia in pellicola che in video – sarà realizzata in collaborazione con l’ARCI che, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, ne ha programmato una distribuzione capillare su tutto il territorio italiano nelle sue sale e nei suoi circoli cinematografici – riuniti nel circuito UCCA. Sarà l’occasione per recuperare un passato importante nel campo della diffusione della cultura cinematografica in Italia, e accreditarsi come valido canale per la promozione del cinema documentario. Accanto all’uscita nel circuito UCCA, Il mio paese sarà inoltre presente, nelle principali città italiane, in alcune delle sale più attente al cinema d’autore che hanno deciso di aderire all’iniziativa. In alcune tappe l’anteprima del film sarà accompagnata, oltre che dalla presenza del regista, da un evento-concerto di Massimo Zamboni (ex CCCP) e di Nada, rispettivamente autore della colonna sonora del film e interprete del suo tema guida, la canzone dal titolo La mia patria attuale.
Nel film di Daniele Vicari l’Italia di oggi è vista in controluce attraverso un grande riferimento al passato: le immagini de L’Italia non è un paese povero di Joris Ivens, il leggendario documentario sugli anni del boom economico, realizzato dal grande cineasta olandese nel 1960 su commissione di Enrico Mattei, allora presidente dell’Eni. Il film di Ivens, censurato all’epoca dalla RAI, non andò mai in onda nella versione originale, né mai ebbe una distribuzione in sala. Vivo film ne ha appena acquisito tutti i diritti di distribuzione per l’Italia e ne proporrà la proiezione a fianco del film di Vicari, in molte occasioni nel suo tour. Per la prima volta uno dei grandi capolavori del cinema documentario sul nostro paese sarà visibile al cinema in Italia nella versione integrale, non censurata.
L’uscita de Il mio paese nelle sale sarà preceduta dal lancio – realizzato in collaborazione con la società di comunicazione Proforma di Bari e con The Blog TV – del sito internet www.ilmiopaese.it: un portale, a breve online, ricco di informazioni sul film di Vicari e su quello di Ivens, ma anche molto di più. La casa di una vera e propria video-community che raccoglierà i contributi di tutti coloro che vorranno provare a rispondere attraverso nuove immagini a qualcuna delle tante domande sollevate dal film di Daniele Vicari, anche in relazione a quello di Joris Ivens, o che sentiranno l’esigenza di sollevarne ancora di nuove... Ogni giorno sul sito del film e su quello di The Blog TV verranno pubblicati i più interessanti video ricevuti. I migliori contributi in assoluto saranno poi raccolti e montati a comporre un nuovo testo visivo, un terzo film user generated... A suggerire che il racconto del nostro paese iniziato negli anni del boom da un maestro come Joris Ivens e proseguito da un regista di talento come Daniele Vicari, non può che continuare aprendosi a una molteplicità di voci, di storie, di immagini che diano conto della complessità del nostro presente.
|
RIPARO-ANIS TRA DI NOI
RAPPRESENTERA’ L’ITALIA NELLA SEZIONE PANORAMA DELLA BERLINALE
I protagonisti (interpretati da Maria de Medeiros, Antonia Liskova e Mounir Ouadi) sono Anna, Mara e Anis: lei, lei e l’altro… |
Roma, 18 gennaio. Riparo-Anis tra di noi di Marco Simon Puccioni rappresenterà l’Italia nella sezione Panorama della 57esima edizione del Festival di Berlino (8/18 febbraio). Tra le pellicole selezionate - che saranno votate da 19.000 spettatori per l'assegnazione del "Panorama Audience Award" - ci sono, tra le altre, quelle dirette da attori come Antonio Banderas (con El camino de los ingleses), Julie Delpy (con Deux jours à Paris) e Steve Buscemi (con Interview '83).
Riparo-Anis tra di noi (riconosciuto di “interesse culturale” dal Ministero dei Beni Culturali, prodotto da Mario Mazzarotto per Intelfilm e la francese Adésif, in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno della Friuli Venezia Giulia Film Commission, del programma Media e di Eurimages), è il secondo lungometraggio di Marco S. Puccioni, dopo Quello che cerchi. Il soggetto del film è di Clara Ferri e Monica Rametta, la sceneggiatura di Marco S. Puccioni e Monica Rametta, con la collaborazione di Heidrun Schleef.
Riparo-Anis tra di noi è una storia sulle relazioni tra tre personaggi, sui loro sentimenti e sulla loro ricerca di una dimensione. Ma anche uno sguardo lucido e senza moralismi sui temi dell’omosessualità, della disparità sociale e delle minacce della globalizazzione.
Anna, Mara e Anis: lei, lei e l’altro. Tre personaggi che per ragioni diverse vivono fuori dalla “normalità”: Anna, una borghese benestante di 35 anni proprietaria con la madre e il fratello di una fabbrica, ha una storia d’amore con la venticinquenne Mara, una delle sue operaie, e Anis è un ragazzo magrebino che irrompe nella loro vita nascondendosi nella loro auto al ritorno da una vacanza. Sono questi i protagonisti di Riparo-Anis tra di noi. Anna è Maria de Medeiros, Mara è Antonia Liskova, Anis è Mounir Ouadi. Nel cast anche Gisella Burinato e Vitaliano Trevisan.
Kill Gil (Vol. II)
di Gil Rossellini (Orizzonti/Evento Speciale)
Sarà presente al Lido Gil Rossellini
(29 agosto – 2 settembre) |
Il mio paese
di Daniele Vicari (Orizzonti/Evento Speciale)
Saranno presenti al Lido: il regista Daniele Vicari (7-9 settembre), i produttori Gregorio Paonessa, Marta Donzelli e Fabrizio Grosoli (7-9 set), il Presidente del Centenario CGIL Giuseppe Casadio (9 sett.), lo sceneggiatore Antonio Medici (7-9 set), il musicista Massimo Zamboni, la cantante Nada, lo scrittore Edoardo Nesi e Gianfranco Bettin ed altri protagonisti del documentario. Sarà presente anche Marceline Loridan-Ivens.
|
|
42a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema
Pesaro Film Festival
Teatro Sperimentale, Cinema Astra e Piazza del Popolo
24 giugno – 2 luglio
Pesaro Film Festival (PDF)
CONFERENZA STAMPA: venerdi 16 giugno 2006 a Roma
|
( UNA GIORNATA PARTICOLARE. ALLA CASA DEL CINEMA
Lunedì 12 giugno : 10.30/ 13.00; 14.30/ 17.30; buffet alle ore 13 )
LA QUALITA’ DELL’ATTORE TRA STREHLER E LA SOAP OPERA
LA CONDIZIONE DELL’ATTORE ITALIANO, OGGI, TRA CINEMA, TELEVISIONE E TEATRO
Si è detto, da più parti, che la massiccia produzione di fiction televisiva e il crescere della “lunga serialità” hanno salvato gli attori dalla disoccupazione a cui erano costretti dalla gravissima crisi del nostro cinema e del nostro teatro i cui numerosi motivi sono noti a tutti.
Tutto questo è autentico ? Per alcuni sì. Ma poi c’è una gran parte di interpreti italiani che non è affatto contenta di come vanno le cose, è molto preoccupata per il futuro, e afferma :
L’attuale situazione delle realizzazioni televisive è comunque sotto la soglia dei parametri di qualsiasi paese europeo non essendo rispettata la quota di produzione nazionale assegnata per legge ai network.
L’aumento della produzione non ha comunque favorito un’equa ripartizione del lavoro di tutti che, oggi come oggi, è stabilito dai rapporti tra pochi dirigenti e un numero esiguo di società di produzione che, a loro volta, affidano ai casting un’ulteriore selezione.
Insomma, ancora oggi c’è un nucleo di attori che lavora abitualmente ed un altro che lo fa occasionalmente. E la differenza non è determinata dalla capacità interpretativa.
I nuovi metodi di lavorazione, sempre più spicci e velocizzati, accrescono la selettività nei confronti di chi si adegua ad una recitazione poco curata. E, nonostante ciò, non sempre sono utilizzati gli attori che riescono facilmente a coniugare bravura e capacità di adattamento.Quindi dominano l’incertezza e l’insicurezza che condizionano la stragrande maggioranza della categoria.
L’inquietudine è accresciuta dalla consapevolezza che la crisi più acuta è quella della produzione cinematografica e teatrale scesa, in questi ultimi tempi, a livelli più che preoccupanti.Condizioni di lavoro sempre più ristrette; compensi ridotti a causa della scarsità di finanziamenti ma non adeguati all’aumento del costo della vita.
Per verificare tale contesto l’AIRSC, grazie al sostegno dell’IMAIE, ha realizzato questo convegno il cui titolo, volutamente provocatorio, intende stimolare il dibattito partendo dalla constatazione che, con l’aggravio di tutte le difficoltà esposte dagli interpreti, è in atto anche una profonda mutazione qualitativa del mestiere determinata non solo dai nuovi mezzi di produzione ma anche da un diverso atteggiamento della società italiana nei confronti del cinema, della televisione e del teatro.
La crescita della produzione non ha generato nemmeno un progetto serio di promozione e riqualificazione della figura dell’attore come soggetto creativo. E l’attore si è trovato impreparato di fronte a mutamenti epocali che, pur con tutte le pecche di un’esplosione disordinata e disorganizzata, hanno offerto nuove possibilità di espressione.
La “lunga serialità”, in particolare le soap-opera e le serie di telefilm, ha aperto spazi di ricerca che pongono l’interprete di fronte a nuove scelte di autodeterminazione. Di fronte a queste esperienze l’attore ha cercato semplicemente di mettere fine a problemi di perenne incertezza scegliendo un impegno modesto ma a lungo termine o ha cercato di modificare la natura primaria del prodotto rendendola più genuina e più rispondente alle esigenze della società ?
E’ questa un’avventura interpretativa che abbassa il livello di professionalità (come sostengono alcuni critici e addetti ai lavori che dichiarano di non vedere certi prodotti ma poi discriminano per partito preso gli attori che vi partecipano) o permette di riaffrontare criticamente, giorno per giorno, la questione della recitazione sotto tutte le forme ?
L’AIRSC, nel contesto delle iniziative di “IMAIE CHE PROMUOVE”, ha invitato a discuterne attrici ed attori italiani provenienti da tutte le esperienze e di ogni generazione. Con loro interagiranno autori, produttori, critici ed esperti del settore il 12 GIUGNO 2006, alla CASA DEL CINEMA di Roma, a partire dalle 14.30.Dopo la presentazione del convegno e dei relatori, a sostegno e stimolo del dibattito sarà proiettato il cortometraggio sul confronto generazionale e la condizione attuale del lavoro dell’attore TRA DUE STAGIONI di Marcotullio Barboni e Teresio Spalla, regia di Teresio Spalla, con Raffaele Pisu, Ignazio Oliva, Cecilia Cinardi.
LA QUALITA’ DELL’ATTORE TRA STREHLER E LA SOAP OPERA
LA CONZIONE DELL’ATTORE ITALIANO, OGGI, TRA CINEMA, TELEVISIONE E TEATRO
UN CONVEGNO REALLIZATO DA
AIRSC . ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LE RICERCHE DI STORIA DEL CINEMA
COL SOSTEGNO DI
IMAIE CHE PROMUOVE
CASA DEL CINEMA
Largo Marcello Mastroianni, 1 – Roma ( Villa Borghese)
Lunedì 12 giugno 2006
Programma
14.30 . Presentazione del convegno
15.00 . Proiezione
15.30 Convegno
RELATORI
MARCOTULLIO BARBONI (autore cinematografico e televisivo)
GIORGIO BIAVATI (attore)
ROBERTO BIGHERATI (casting)
CARLOTTA ERCOLINO (autrice televisiva)
DONATELLA DIAMANTI (autrice televisiva)
MARINA DIBERTI (agente, da confermare)
MAURIZIO GIAMMUSSO (critico e storico del teatro)
RUGGERO MITI (produttore artistico)
IVANA MONTI (attrice)
IGNAZIO OLIVA (attore)
ANGELO PIZZUTO (critico)
TERESIO SPALLA (regista e storico dello spettacolo)
MARINA TAGLIAFERRI (attrice)
COORDINA
MARCO PISTOIA (Docente di Storia e Critica dello Spettacolo all’Università di Salerno)
PROIEZIONE DEL FILM CORTOMETRAGGIO
TRA DUE STAGIONI
di MARCOTULLIO BARBONI e TERESIO SPALLA
Regia di TERESIO SPALLA
con
RAFFAELE PISU, CECILIA CINARDI e IGNAZIO OLIVA
UNA PRODUZIONE FILM SHARK SAS©2005
Col sostegno di “IMAIE CHE PROMUOVE”
INTERVERRANNO ATTIVAMENTE LE ATTRICI E GLI ATTORI
LUISA AMATUCCI
GAETANO AMATO
ELENA ARVIGO
GIAN GUIDO BALDI
ALESSIA BARELA
ANDREA BERMANI
BRIGITTA BOCCOLI
ALESSIO BONI, da confermare
VANNI BRAMATI
RAFFAELE BURANELLI
FRANCESCA CAVALLIN
CECILIA CINARDI
MARINA CONFALONE
LUIGI DIBERTI
VALERIA D’OBICI
SARA D’AMARIO
LUIGI DI FIORE
GIANNI FERRERI
VANNI FOIS
GIOVANNI GUIDELLI
ENZO DECARO
RENATO DE CARMINE
IVO GARRAN
IMARZIO HONORATO
FRANCO IAVARONE
|
BEATRICE LUZZI
ROBERT MADISON
MILENA MANCINI
DANIELE MAZARITA
FIORENZA MARCHEGIANI
CINZIA MASCOLI
FABIO MAZZARI
MAURIZIO MICHELI
MILENA MICONI
GIUSEPPE PAMBIERI
ANTONELLA PONZIANI
IMMA PIRO
KARIN PROIA
MARIO PORFITO
ALESSANDRO PREZIOSI
SARA RICCI
CHIARA SALERNO
EDOARDO SIRAVO
RUBEN RIGILLO
PATRIZIO RISPO
LORETTA ROSSI STUART
SEBASTIANO SOMMA
MASSIMO TRIGGIANI
VALERIA VALERI
MILENA VUKOTIC |
RICORDIAMO CHE, DALLE ORE 10.30 ALLE ORE 13.00, NELLA STESSA SEDE
AIRSC ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LE RICERCHE DI STORIA DEL CINEMA
CON IL SOSTEGNO DI
IMAIE CHE PROMUOVE
PRESENTA IL VOLUME
CINEMA ITALIANO 1945-1985
RESTUARI E PRESERVAZIONI
A CURA DI
DARIO MINUTOLO
EDITO DA
AIRSC . ANCCI . IMAIE
COPYRIGHT©2005 EFFETA’ EDITORE
INTERVENGONO AL DIBATTITO
ADRIANO APRA’ ( da confermare), FRANCESCO BOLZONI, ALBERTO CRESPI ( da confermare),
ERNESTO GUIDO LAURA, CARLO LIZZANI
ENZO NATTA, ERNESTO NICOSIA
COORDINA
DARIO MINUTOLO
IL DESTINO DI OGNI FILM E’L’AUTODISTRUZIONE )
PER NON DIMENTICARE LE OPERE CINEMATOGRAFICHE CHE HANNO COSTITUITO LA STORIA DEL NOSTRO CINEMA
Il film – opera d’arte e/o prodotto commerciale che sia – deperisce. Le immagini in movimento tendono a dissolversi. E la pellicola, oltre a decomporsi per ragioni chimico-fisiche, si deteriora ad ogni proiezione. In altri termini, poetici o catastrofici, il destino d’ogni film è l’autodistruzione.
Questo volume, dunque, ci ricorda che il cinema italiano ha bisogno di non dimenticare le opere cinematografiche che hanno costituito la storia del nostro cinema e, al contempo, fornisce un prezioso riferimento a chi desidera essere informato e di conseguenza intervenire per la salvaguardia e la memoria storia del nostro cinema
Bisogna comunque ricordare che, negli anni ottanta del secolo scorso, l’attività di restauro delle cineteche registra un notevole incremento quantitativo e qualitativo in Italia e, soprattutto, nel mondo.
Diversi fattori sono all’origine di questo fenomeno : l’affacciarsi di una nuova generazione di studiosi, ricercatori e cinetecari, e il loro rinnovato interesse per il cinema muto (quello più a rischio di scomparsa); l’attenzione che pubblico e stampa riservano alla riproposta di classici del “vecchio cinema” come il Napoleon (1927) di Abel Gance o il Metropolis (1927) di Fritz Lang; la conseguente nascita di rassegne retrospettive, di cinema muto in primis, ma non solo, come le antesignane “Giornate del Cinema Muto” (Pordenone, dal 1981) poi il “Cinema ritrovato” (Bologna, dal 1987) e “Cinémemoire” (Parigi, dal 1991), con l’incremento delle proiezioni presso cineteche, musei, archivi.
Ideata e promossa dall’IMAIE (L’Ente che tutela i diritti degli artisti, interpreti ed esecutori di opere audiovisive e musicali) la ricerca è stata progettata e curata dall’AIRSC (Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema, parte di un consesso internazionale di associazioni di ricerca e studio che raggruppa i più autorevoli storici e docenti di cinema di tutto il mondo) e da questi realizzata con l’ANCCI (Associazione Nazionale Circoli Cinematografici Italiani) una delle poche realtà associazionistiche che ha conservato nel tempo prestigio e autorevolezza, dando vita a numerose pubblicazioni annuali e editando da vent’anni la rivista Filmcronache. |
|
|
E' in rete da qualche settimana un nuovo sito dedicato al cinema, a tutto quanto fa cinema :
www.filmfilm.it
A noi piace molto: ve lo consigliamo.
(5 maggio 2005)
|
|