QUELLI
DENTRO E QUELLI FUORI
I
nostri ieri,
il carcere e l’attimo che può cambiare la vita
Il
film di Andrea Papini - presentato alla XX edizione di Alice
nella città, sezione Panorama
Italia-Concorso - uscirà
nelle sale italiane il 9 febbraio 2023
Il
protagonista del film è Peppino
Mazzotta. Insieme a lui, un cast
importante che conta interpreti come Francesco
Di Leva, Teresa
Saponangelo, Maria Roveran, Daphne
Scoccia e Denise Tantucci
[
“Dentro l'aria non c'è, il tempo è fermo, non
si muove niente, non succede nulla. E lo
stesso odore nella stessa cella e lo stesso
cielo senza mai una stella (…)”: così cantano
in
Quelli
dentro Le
Radici nel cemento,
una delle
formazioni più rinomate della scena ska-reggae
italiana.
Ma
il carcere non è un mondo a parte. E spesso ci
si domanda se
il sistema carcerario sia davvero rieducativo
o se invece sia il luogo di nascita di altri
disagi. Perché intorno al carcere di una città
vi è spesso un muro di silenzio oltre che di
mattoni e filo spinato?
Ma
è possibile cercare di fare cose che
dovrebbero essere normali, cioè applicare la
Costituzione della Repubblica Italiana,
laddove al terzo comma dell’articolo 27
stabilisce che “le pene non possono consistere
in trattamenti contrari al senso di umanità e
devono tendere alla rieducazione del
condannato”.
Perché
fatti non foste per viver come bruti, scrisse
nostro padre Dante. E serve anche per smentire
la scritta (non realmente esposta, ma reale
nei fatti) che aleggia all’ingresso delle
carceri italiane: “Lasciate ogni speranza voi
ch’entrate”.
Ma
ci sono carceri dove si organizzano cose
lodevoli e belle: spettacoli teatrali,
laboratori artistici, ecc.
O
corsi di cinema, addirittura un film, come
accade nella struttura carceraria de I
nostri ieri. ]
------------------------------
“Per essere noi stessi dobbiamo avere noi
stessi; possedere, se
necessario ripossedere, la storia del
nostro vissuto” (Oliver
Sacks)
I
NOSTRI IERI
DI ANDREA PAPINI AD ALICE NELLA CITTÀ
Il
protagonista del film è Peppino Mazzotta, volto noto e amato dal grande pubblico
cinematografico e
televisivo. Insieme a lui, un cast
importante che conta interpreti
come Francesco
Di Leva, Teresa
Saponangelo, Maria Roveran, Daphne
Scoccia e Denise Tantucci
Attorno alla
ricostruzione cinematografica di un delitto
ruotano le vite di Lara, Greta, Caroline,
Luca, Beppe: sono alla ricerca di chi sappia
ascoltare.
La passione per il lavoro spinge Luca (Peppino
Mazzotta), documentarista
prestato temporaneamente all’insegnamento in
una struttura carceraria, a ricostruire, per
il saggio di fine corso, l’inspiegabile
delitto del camionista Beppe (Francesco
Di Leva). Durante la
lavorazione dell’episodio i detenuti coinvolti
nel laboratorio ritrovano un senso nel lavoro
compiuto, mentre Luca, ripercorrendo a ritroso
gli avvenimenti, incontra la rete dei legami
familiari che ruotano attorno all’accaduto: la
sorella della vittima (Daphne
Scoccia), l’interprete della
vittima (Maria
Roveran), e la famiglia che ha
abbandonato Beppe (compresa sua moglie,
interpretata da Teresa
Saponangelo). La contemporanea
e inaspettata visita della figlia di Luca (Denise Tantucci), che torna a trovarlo dopo anni di
lontananza, lo costringerà non solo a
interrogarsi sul suo stesso rapporto tra
identità e memoria, ma anche a comprendere che
l’affetto che gli viene richiesto dal mondo
che lo circonda è la
soluzione per uscire dalla sua crisi.
Sulle
vicende narrate dal film
(presentato alla XX edizione di Alice
nella città, sezione Panorama
Italia-Concorso) così ragiona
il regista Andrea
Papini, che per la trama,
s'è
ispirato a una sua
esperienza di lavoro a contatto con i detenuti
in carcere: “Un carcere, se pure immaginario,
comporta la presenza di un delitto. Delitto
che nel film si svela senza alcuna violenza
esibita. Il nostro carcere è pieno di cancelli
di ferro e custodisce i ricordi che prendono
vita nella realizzazione del saggio di un
corso di cinematografia. I
nostri ieri ne è il titolo, Luca,
documentarista, ne è l’artefice che si troverà
a mettere a confronto il proprio semplice e
ingenuo passato con quello immenso, nella sua
gravità, del detenuto Beppe del quale viene
raccontata la storia”.
E aggiunge: “ Paradossalmente, la
cinica messa in scena del delitto permette al
gruppo di detenuti che collaborano alla
realizzazione del saggio di trovare riscatto
proprio nel lavoro di squadra compiuto. Così,
dall’incontro casuale di tre esclusioni
(materiale, affettiva, sociale) i protagonisti
costruiscono le basi per un nuovo futuro”.
E
conclude il suo ragionamento, soffermandosi
sullo stile del film, frutto di riflessioni
condivise dall’intero cast artistico: “ Pervasi dalla bulimia d’immagini
frenetiche che ci circondano, abbiamo sentito
il bisogno che le immagini stesse ritrovassero
il proprio tempo per permettere ai personaggi
di parlare sottovoce, quasi fossero le loro
anime a sussurrare, per narrarci quanto di più
profondo è contenuto nei ricordi che generano
le nostre identità. Il cinema, al contrario
della vita, riesce a fermare il tempo. E i
nostri personaggi, imparando a usarlo,
ricostruiscono la memoria sulla quale
appoggiare il loro futuro, i nostri futuri”.
I nostri ieri è un film prodotto
da Antonio Tazartes, Andrea Papini, Marita
D’Elia per Atomo Film, con
il sostegno di: MiC-Direzione Generale Cinema
e Audiovisivo, Emilia-Romagna Film Commission,
Regione Lazio-Fondo Regionale per il Cinema e
l’Audiovisivo. La
data di uscita nelle sale italiane è
prevista per il 9 febbraio 2023
(distribuzione: Atomo Film; curatela
editoriale e organizzazione per l’uscita in
sala: Cineclub Internazionale).Distribuzione
internazionale: Illmatic Film Group.
La location
principale del film è l’ex
carcere di Codigoro, in provincia
di Ferrara. Oltre al carcere le riprese si
sono svolte in altre location di
Codigoro,
nel Parco
del Delta del Po, presso Stazione
Foce a Comacchio,
tra la zona Darsena e il centro storico
di Ravenna e, infine, a Bologna.
|