Un’isola incontaminata, i Giulietta e Romeo del Pacifico, un cast che non aveva mai visto prima una cinepresa: è Tanna, film australiano, vincitore del Premio del pubblico alla Settimana della Critica a Venezia, candidato agli Oscar, in Italia con Tycoon Distribution.
Tanna, la storia “shakespeariana” nell’arcipelago di Vanuatu, è il primo film di produzione australiana ad essere stato nominato agli Oscar e primo della storia in lingua nauvhal.
“Il primo film che abbiamo visto nella nostra vita è quello che abbiamo interpretato”: a dirlo è il capo tribù di Yakel, villaggio dell’isola di Tanna, nella Repubblica di Vanuatu (nord est dell’Australia). E’ in questo arcipelago incontaminato, casa di una delle ultime società tribali al mondo, che è stato girato Tanna, di Martin Butler e Bentley Dean, storia dell’amore travagliato tra due giovani aborigeni, già ribattezzati “I Giulietta e Romeo del Pacifico”. Il film rappresenta la prima incursione nel mondo della finzione cinematografica del duo di documentaristi Butler – Dean. Per portare sullo schermo una delle tribù che ancora vive seguendo i propri usi e costumi, lontani anni luce da quelli occidentali, i registi si sono concentrati su una sceneggiatura che lasciasse spazio al contributo della popolazione Yakel, con cui hanno vissuto per sette mesi durante le riprese. Una tribù che va ancora a caccia con arco e frecce, costruendo i propri vestiti e le abitazioni con i materiali trovati nella foresta e che non aveva mai visto prima una cinepresa. Il risultato è di forte impatto: la natura incontrastata di Tanna, con le sue acque cristalline e l’incombente monte Tukosmerail, diventa la vera protagonista; è il primo film della storia in nauvhal, lingua diffusa a sud ovest dell’isola. Un’opera fuori dal coro, che arriva in Italia grazie a Tycoon Distribution, nuovissima distribuzione d’essai, che lo distribuirà nelle sale a partire dal 4 maggio.
Tanna è stato presentato alla Settimana della Critica, nel corso della 72esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia; è stato scelto per rappresentare l’Australia agli Oscar 2017 nella categoria miglior film straniero ed ha già fatto parlare molto di sé. A Venezia ha ottenuto il premio del pubblico e quello per la miglior fotografia; agli AACTA Award nel 2016 numerose nomination (miglior regia, film, fotografia, sonoro) e Antony Partos è stato premiato per la miglior colonna sonora originale.
“Abbiamo spiegato cos’è un film, chiesto se volessero farlo, ci hanno risposto “sì”. Abbiamo vissuto con loro prima delle riprese, deciso insieme chi avrebbe recitato, lavorando in condizioni estreme: non c’è elettricità, la polvere ha danneggiato le cineprese…” (Martin Butler e Bentley Dean)
“ La migliore recensione? Quella dei capi tribù: “Sappiamo che siete venuti qui con il vostro materiale e l’idea di fare un film, ma vi informiamo che lo consideriamo il nostro film”. Ci dissero che il film rifletteva la verità e che aiuterà a mantenere forte il Kastom. Ci congedarono donandoci un pollo e una radice sacra di kava…” (Martin Butler e Bentley Dean)
“…the people (of Tanna) are not forgettable ”
(Stephanie Merry , Washington Post)
“Dean e Butler hanno forse colto l’essenza di una tradizione lontanissima, storicamente e geograficamente, dalla visione occidentale. Qui tempo e spazio si fermano per un attimo, e lo sguardo dei registi si avvicina in punta di piedi per non intaccare la verginità di quei luoghi, fino ad aderire completamente alla realtà dei corpi, dei colori del cielo, della flora esplosa senza freno, del vulcano che vigila dall’alto dell’isola”
(indie-eye.it) |