JUST LIKE A WOMAN
|
Sienna Miller e Golshifteh Farahami interpretano due donne della periferia di Chicago dalle personalità molto diverse, le cui storie saranno però destinate ad incrociarsi. La prima è Marylin, centralinista insoddisfatta e sposata con Harvey, un parassita nullafacente e criminale. La seconda invece è Mona, una donna musulmana che ha sposato l'uomo che ama (ma dal quale non riesce ad avere figli) e che lavora nell’alimentari di famiglia, costantemente oppressa dalla suocera.
Quando Marylin scopre che il marito la tradisce, si licenzia dall’oggi al domani e molla tutto per realizzare il suo sogno: partecipare a un popolare concorso di danza del ventre che si tiene a Santa Fe.
Presto la sua strada incontrerà quella di Mona, anch’essa fortemente decisa a fuggire dalla sua famiglia.
Le due giovani donne percorrono l’America senza voltarsi, con leggerezza, al ritmo delle prove di ballo e degli spettacoli di danza, fino al giorno in cui Marylin scopre che Mona è ricercata dalla polizia…
Just like a Woman rappresenta l’incontro tra tutti quegli elementi che ho sempre esplorato: la mia voglia di cinema, di grandi spazi e l’idea di choc culturale come arricchimento, non come fonte di conflitto.
Dopo Uomini senza legge e le molte energie spese per realizzarlo, ho sentito il desiderio di un film intimista, di un’avventura a misura d’uomo, sulla strada. Il film tratta dell’incontro tra due donne, Marylin e Mona, e tra due attrici, Sienna Miller e Golshfteh Farahani, unite dalla danza orientale: un linguaggio che è sì grezzo, ma anche sublimazione del loro corpo e soprattutto della loro femminilità.
Quest’incontro produce uno choc culturale dovuto certamente alle radici dei rispettivi personaggi, alla durezza del contesto sociopolitico americano e alle diversità religiose, ma anche al fatto che si tratti di un duo femminile e sensibile.
Come è successo con London River, poter contare sull’appoggio di ARTE FRANCE mi ha permesso di focalizzarmi esclusivamente sull’esperienza che volevo rappresentare in Just Like a Woman: un lavoro che spero risulti sobrio, onesto e luminoso.
Rachid Bouchareb, regista.
|