ALL'AMORE ASSENTE


È mattina. Andres Carrera non ama cantare mentre si rade o si fa la doccia. Preferisce parlare, rivolgendo a se stesso emozionanti parole. Le stesse che subito dopo sentiamo durante un comizio, in una piazza assillata dalla pioggia. Sì, perché Andres è il ghost writer di Massimo Arati, giovane politico rampante in piena campagna elettorale.
La cinepresa si allontana da quei momenti e ci accompagna altrove. Non possiamo sapere quanto tempo sia passato, ma ciò che non passa è la pioggia. Incessante. Un lento scrosciare che ci accompagnerà lungo tutto il film. E sotto la pioggia ci ritroviamo in aeroporto, dove assistiamo all’arrivo di un Investigatore.
Sulla strada verso la città è in compagnia di una Tassista, curiosa e misteriosa, che cerca inutilmente di scoprire chi sia il suo passeggero.
Per prima cosa, l’uomo va in ospedale a trovare Magda, una donna anziana gravemente malata: una visita enigmatica e silenziosa.
L’Investigatore entra poi in un palazzo, forza la porta di un appartamento e comincia a perlustrarlo da cima a fondo. È la casa di Andres. Abbandonata, ma ancora piena di tracce interessanti: fotografie, computer, libri, lettere e un’inattesa collezione di dischi in vinile.È arrivato il momento di conoscere Iris, la moglie di Andres. Porta i suoi quarant’anni con disinvoltura: è molto bella, elegante, energica e allo stesso tempo sfumatamente sensuale.

 

È l’ambiziosa manager dell’agenzia di comunicazione, quella dove lavorava anche Andres… marito e impiegato.
L’Investigatore si fa assumere in quell’agenzia, dopo un colloquio di assunzione con il braccio destro di Iris, Carlo. Così potrà tener d'occhio la donna da vicino.
Non solo: approfittando della casa abbandonata di Andres, decide di vivere proprio lì. Dopotutto, i vicini non vedono da tempo Andres e scambiano l’Investigatore per lui…
L’indagine si allarga: l’Investigatore torna in ospedale, ma Magda è stata dimessa e ora si trova in casa. Solo ora capisce che la donna è la madre di Andres, che vive con lo stralunato Padre, convinto che il figlio non sia scomparso, ma che sia stato rapito dagli alieni. Un velo di compassione incrina lo sguardo del freddo Investigatore: no, non sarà un’indagine come le altre…
Quando torna nell’agenzia, l’Investigatore scopre che Andres e Iris, in avanzata gravidanza, si erano separati da poco. Sempre in quegli uffici, l’uomo trova anche un valido aiutante: Edoardo, un giovane collega, sincero e attraente, che sembra sapere molto più di quel che dovrebbe.
Una sera, Edoardo smaschera l’Investigatore piombando a casa di Andres. Ma il nostro protagonista riesce a girare l’imprevisto a suo favore e tira Edoardo dalla sua parte. Il giovane gli svela l’egoismo e l’aridità di Andres, bravo con le parole ma indifferente a tutto, incapace di provare emozioni.
Intanto Iris decide di dar credito all’Investigatore, quel suo nuovo dipendente che la incuriosisce, e gli affida l’incarico di un nuovo testo per Massimo Arati. E questo complica tutto. Del resto, l’Investigatore non ha ancora capito chi lo stia pagando. E poi c’è qualcuno che continua a scaricare la posta elettronica dello scomparso.
Un giorno, la commessa di un negozio di dischi lo scambia per Andres, e gli consegna un vecchio disco in vinile che l’Investigatore lascia provocatoriamente sulla scrivania di Iris.
Una notte, l’Investigatore penetra nell’ufficio della donna per cercare nuove tracce, e lì assiste a una scena imprevista: Iris ha una relazione proprio con Massimo Arati. L’Investigatore è sconvolto.
Il momento del drammatico confronto tra l’Investigatore e Iris avviene il giorno dopo, all’uscita dalla casa dei genitori di Andres, dove ormai il nostro uomo si reca assiduamente, sempre più attratto dalla figura di Magda.
Iris confessa all’Investigatore che la relazione con l’uomo politico è poca cosa. Lui vuol sapere se il figlio che aspetta è di Andres o di Massimo, ma improvvisamente la donna si sente male. L’uomo la porta in ospedale e scopre che la gravidanza è a rischio, che fa trasfusioni di nascosto, all’insaputa di tutti, e che solo il marito sapeva… Iris appare con tutta la sua fragilità e forse non ha più nulla da raccontare.
Allora l’Investigatore ha un ultimo chiarimento con Edoardo, cercando di forzare la sua ingenua generosità. Edoardo è angosciato: sente che l’Investigatore, ormai considerato quel vero amico che Andres non aveva mai saputo essere, sta per abbandonarlo.
E allora giù, di corsa, a casa dei genitori di Andres, perché forse è lì il segreto di tutto, il segreto di una scomparsa che non ha né capo né coda. Lì l’Investigatore trova un libro del poeta Walt Whitman e scopre il primo rebus: quei discorsi di Massimo Arati, per i quali il ghost writer Andres Carrera era così famoso, e che non parlavano delle solite cose che annoiano la gente, ma di entusiasmo, di emozioni, di vita, erano in realtà parafrasi dei versi di Whitman, poeta della democrazia americana. Ma che senso ha? Cosa voleva far capire Andres? E a chi?
Sotto la pioggia implacabile, il padre di Andres traccia strani segni nel giardino, perché gli alieni possano riconoscere la casa dove riportare il figlio. L’Investigatore capisce che la soluzione è ormai vicina. Basta allungare la mano e…

soggetto e sceneggiatura di Andrea Adriatico, Stefano Casi e Marco Mancassola
prodotto da Monica Nicoli per Cinemare
regia di Andrea Adriatico
fotografia Andrea Locatelli
operatore Andrea Locatelli
suono Enrico Medri
scenografia Maurizio Bovi
costumi Andrea Cinelli

con:
Investigatore Massimo Poggio
Iris Francesca d’Aloja
Edoardo Maurizio Patella
Magda Milena Vukotic
Padre Tonino Valerii
Carlo Corso Salani
Tassista Eva Robin’s

 

 

IL PRESS BOOK in PDF
 
© Raffaella Cavalieri / Iguana Press