SINOSSI
Il
film racconta Pier Vittorio Tondelli,
attraverso ciò che rimane: le sue parole e i
suoi libri, riletti da sette scrittori di
oggi, nati proprio negli anni 80 che Tondelli
ha attraversato e descritto. Sette inviti alla
lettura raccolti in un anomalo “road doc
movie” da parte di due “intervist-attori”,
Lorenzo Balducci e Tobia De Angelis,
che incarnano le parole e i corpi dei romanzi
e degli scritti di Tondelli. Il viaggio, tema
centrale della vita e dell’opera di Tondelli,
cantore prediletto di un’intera “lost
generation” postmoderna, accompagna la
riscoperta di titoli che mostrano tutta la
loro attualità.
Sulle
orme di Tondelli e della sua “solitudine”, i
due protagonisti incontrano le voci della
nuova letteratura italiana, in altrettanti
luoghi tondelliani. E così Viola Di Grado,
durante la processione del Corpus Domini a
L’Aquila, racconta Altri libertini,
l’opera prima del 1980 che proprio nel
capoluogo abruzzese fu sequestrata per
oscenità e lanciò Tondelli all’attenzione del
pubblico e della critica. Alcide
Pierantozzi ci immerge, viaggiando tra
Roma e Orvieto, nelle atmosfere del romanzo Pao
Pao, che Tondelli ambienta nelle due
città per raccontare il suo servizio militare.
Sulle spiagge di Rimini Alessio Forgione
racconta il libro di maggior successo, Rimini,
mentre a Porta Sempione, a Milano (città dove
ha vissuto e lavorato negli ultimi anni), Paolo
Di
Paolo svela i dettagli dell’unico testo
teatrale di Tondelli, Dinner party. A
Correggio, nel paese in cui lo scrittore è
nato il 14 settembre 1955, Angela Bubba
legge e commenta Biglietti agli amici
in piazza Tondelli e di fronte al liceo
frequentato dal giovane autore, mentre Claudia
Durastanti narra l’avventura editoriale
della raccolta di articoli Un weekend
postmoderno tra Firenze e Bologna (le
città delle passioni artistiche e degli
studi), con un’inevitabile tappa di fronte
alla casa di Andrea Pazienza. A chiudere il
viaggio, a Berlino, città emblematica del
rapporto dell’autore con l’Europa, è Jonathan
Bazzi, a cui è affidato il compito di
svelare Camere separate, l’ultimo
doloroso romanzo sulla malattia e la morte,
uscito nel 1989, a chiusura di un decennio
vissuto pericolosamente.
NOTE DI REGIA
Tondelli
si è fatto carta assorbente del suo tempo in
presa diretta, ha abbracciato la cultura della
notte e l’interdisciplinarietà tra le varie
forme artistiche, cinema, musica, teatro,
moda, fumetto etc, tutti elementi che hanno
caratterizzato il suo linguaggio ma che hanno
anche fortemente condizionato quello dei
narratori nati dopo di lui.
La
sua solitudine è anche quella del viaggiatore:
Tondelli era un viaggiatore instancabile,
amava celebrare la provincia e mitizzare
l’Europa e l’America come terre di libertà e
piacere. Viaggiare però non era solo conoscere
altre città, altre lingue, andare a Berlino o
Tunisi sulle orme di autori e artisti amati;
spesso bastava una discoteca di Rimini o
Riccione per osservare la gente. E così lo
immaginiamo: capace di isolarsi nel rumore più
assordante, prendendo mentalmente i suoi
appunti e intrecciando ineludibilmente vita e
scrittura. (Andrea Adriatico)
BIOGRAFIA DEL REGISTA
Andrea
Adriatico (L’Aquila,
1966) è regista teatrale e cinematografico,
giornalista, architetto e docente alla sezione
cinema dell’Accademia di Belle Arti di Lecce.
Da anni lavora nel teatro, qualificandosi tra
i registi teatrali più singolari della
generazione degli ani ’90; nel 1993 ha fondato
a Bologna il Centro Internazionale Teatri di
Vita. Nel 2020 ha ricevuto il “Basilicata
Movie Award” per il suo impegno per i
diritti civili, e nel 2023 la “Targa
Volponi” per il suo essere “punto di riferimento nella cinematografia e nel teatro che insiste
nel raccontare crisi e persone, per
l’attenzione alla qualità registica ed
attoriale, per la profondità dei contenuti”.
Tra
il 2000 e il 2002 crea tre cortometraggi: Anarchie
(2002), L’auto
del silenzio (2002) e Pugni e su di
me si chiude un cielo (2002, presentato
alla Mostra del Cinema di Venezia). Nel 2004
firma il suo primo lungometraggio Il
vento, di sera (Festival del Cinema di
Berlino - sezione Orizzonti), successivamente
ospite di oltre venti festival internazionali
in tutto il mondo e vincitore del “Roseto
Opera Prima Film Festival”. Il suo secondo
film All’amore assente (London
International Film Festival, 2007) vince il
“Premio Speciale della Giuria” al Festival
Annecy Cinéma Italien, mentre il terzo film Gli
anni amari, biopic su una delle figure
più singolari del movimento LGBT italiano,
Mario Mieli, è presentato nel 2019 nella
serata di pre-apertura della Festa del Cinema
di Roma. Inoltre ha firmato due documentari:
nel 2010, co-diretto con Giulio Maria
Corbelli, +o- il sesso confuso. racconti
di mondi nell’era aids (“Premio
Internazionale Emilio Lopez” a Pescara e
“Miglior film documentario” al Mix di Milano),
e nel 2015 Torri, checche e tortellini,
presentato al Torino Gay&Lesbian Film
Festival.