ORE 12
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Sara e Davide sono cresciuti insieme, stesso rione, stesso parco. Ogni giorno si ritrovano per giocare insieme, i cortili delle palazzine sono il loro regno dove, indivisibili, crescono, vivono e si amano. Ma l'amore osteggiato, impossibile, non ha luogo, il destino vaga e può essere crudele ovunque, non solo a Verona. Anche loro nati "dai fatali lombi di due nemici da cui discende una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella …", parafrasando Romeo e Giulietta di William Shakespeare. La storia si ripete per l'umanità, il punto è che gli esseri umani non imparano mai dal passato. E, così, un giorno queste due pure creature perderanno per sempre la loro innocenza. E questo avviene nel momento in cui assistono, davanti ai loro occhi, alla visione dei loro due padri che si affrontano e si uccidono a vicenda. Da quel momento in poi, nulla sarà più come prima, 'ai giochi addio', inizia la faida tra le rispettive famiglie. I palazzoni nei quali vivono, situati esattamente uno di fronte all'altro, diventeranno le roccaforti delle due dinastie nemiche con tanto di vedette e sentinelle armate. In pieno dramma, per Sara e Davide l'unica via di sopravvivenza è escogitare un piano e, così, decidono di pianificare una fuga che gli permetta di sopravvivere ai sicari delle due famiglie. Ma non è facile sfuggire all'odio di tutti quelli che ti circondano e, per i due innamorati, non rimane che comportarsi come i loro aguzzini. Il loro amore è diventato odio, la loro strategia è ignorarsi e così sarà fino a quando non diventeranno due adolescenti. Essendo l'amore più forte di qualsiasi intimidazione, gli unici contatti che riescono a concedersi sono sguardi veloci e fuggitivi dalle finestre delle rispettive 'prigioni', ben attenti a non farsi scoprire dai sospettosi parenti e 'amici'. Non ci sono balconi che possono rubare un bacio ma solo la triste constatazione di crescere divisi con le pressioni psicologiche delle rispettive famiglie e la tensione, sempre più forte e palpabile, che aumenta ogni giorno nel loro rione. Il giorno del decimo anniversario della morte dei loro padri, Sara e Davide decidono di reagire, sono pronti a tutto anche a sacrificare le loro esistenze pur di potersi riabbracciare e vivere insieme. Il piano questa volta deve funzionare: alle ore 12.00 Davide raggiungerà Sara sul tetto del suo palazzo e al suo segnale darà vita ad una sparatoria contro la famiglia dell'amata dove nessuno deve rimanere vivo. Il tutto mentre le loro madri sono in chiesa a commemorare i defunti mariti. Ma qualcosa di nefasto si avvererà a breve. Lo scontro è violento, non si contano i morti da entrambe le fazioni. Davide e Sara rimangono vivi e si trovano nel cortile, in quell'arena di cemento si ritrovano uno di fronte all'altro, come in un film western, con le pistole puntate e pronte a sparare. Romeo: "Io giuro il mio amore sulla luna." Giulietta: "Non giurare sulla luna, questa incostante che muta di faccia ogni mese, nel suo rotondo andare!". (Romeo e Giulietta, William Shakespeare) |