L'UOMO CON IL MEGAFONO
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Alla vigilia di una delle campagne elettorali più significative per il sindaco di Napoli, un uomo solo, dopo alcuni anni passati “andando a dormire presto”, ritorna alle “Vele” di Scampia e riapre la sede dello storico Comitato degli Inquilini che per trent’anni aveva rappresentato le lotte sociali di chi non si è mai arreso alle logiche di abbandono delle periferie. È il momento di riprendere il discorso per non lasciare le ultime famiglie rimaste nelle Vele in balia degli approfittatori, che scenderanno come avvoltoi con le solite fatue promesse per comprarsi il voto della gente. La nostalgia per quegli anni di lotta si unisce alla necessità di non abbandonare chi ancora nelle Vele è rimasto, le ultime famiglie assegnatarie alle quali ancora non è stato consegnato un nuovo alloggio, ma anche le famiglie dei nuovi occupanti, quelle che non hanno trovato altro posto a Napoli dove dimorare. Le vicende del comitato si intrecciano con alcuni momenti della campagna elettorale di Luigi de Magistris, prossimo sindaco di Napoli nel documentario e nuova speranza della città, che ha deciso di non lasciare soli gli abitanti delle Vele.
Vittorio Passeggio è l'indiscusso protagonista del racconto.
Sullo sfondo di una Napoli sull'orlo del baratro, ma attraversata da sussulti democratici, ecco il ritratto di un piccolo don Chisciotte di periferia, o piuttosto l'ultimo soldato giapponese rimasto a lottare su quell'isola sperduta chiamata Vele di Scampia. O meglio, il ritratto di un moderno Masaniello, di un uomo che “va di fretta” per salvare il suo popolo. Attraverso la sua vicenda si racconta uno spaccato vivo della Napoli di frontiera, punto di osservazione privilegiato su una pagina di storia di Napoli (le ultime elezioni comunali che hanno portato alla ribalta il nuovo sindaco Luigi de Magistris). Ma più che lo sfondo storico su cui si dipana la vicenda, è l'umanità e il personaggio “Vittorio” ad essere materia di racconto. Un personaggio dai contorni antichi e straordinariamente moderni, un piccolo grande italiano dal cuore buono pur nella sua sgangherata lotta in una realtà complessa e difficile come il quartiere Scampia di Napoli.
Michelangelo Severgnini
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