Il film fa parte del mio percorso personale, prima ancora che professionale: dopo L’isola, il successo a Cannes, l’ottima uscita in Francia e in altri paesi, ho sentito l’esigenza di affrontare le domande e le inquietudini a cui volevo dare risposta e proporre una mia idea di cinema, che è fatta di prossimità, di mettersi in gioco, di ascolto, per toccare il fondo e rinascere, con la consapevolezza di essere in cammino. Il mondo addosso è tutto questo: andare dove di solito non si va per paura, perché è impervio o difficile. E andarci non per cercare lo scandalo ma per vivere e restituire la vita attraverso il racconto, come quando ho imparato a conoscere Josif che ha casa in un treno abbandonato nascosto tra le pieghe della città, che a un pupazzo di peluche affida la sua sorte e mi guarda e mi dice: “tu devi tornare tra vent’anni così vediamo cosa sono diventato”.
(Costanza Quatriglio)
SINOSSI BREVE
Arrivano da lontano, non hanno ancora diciotto anni e sono soli, hanno fatto tanta strada; tanta strada li attende. La loro casa era in Afghanistan, in Romania, in Moldavia. Per alcuni i legami familiari sono stati spezzati dalla guerra, da altri le famiglie attendono un aiuto finanziario. Le storie di Mohammad Jan, Cosmin, Inga e Josif si intrecciano nell’incertezza dell’oggi e nella fatica di costruirsi un futuro. |