PIER PAOLO PASOLINI E LA RAGIONE DI UN SOGNO (2001)
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"Ho fatto un film sognando le parole di Pier Paolo immerse in tutto ciò che da tempo non lo riguarda, come un'enfatica, mondana e stridente democrazia; una falsa capacità di capire; una non troppo furtiva apologia della bassa cultura". Così Laura Betti, una delle amiche più intime del regista che oggi tenta di costruire un percorso della memoria tra interviste, sequenze di film e testimonianze di chi lo ha conosciuto. Ne esce un documento 'classico', senza colpi d'ala ma forse proprio per questo interessante. La Betti lascia da parte, per una volta, qualsiasi narcisismo per offrire all'amico scomparso il servizio di un'indagine serena nella sua cultura e nel suo mondo.
Inizia il viaggio del documentario, che abbandona dolcemente l'immagine iniziale – quasi commemorativa - per trasferirsi in quei luoghi già ripresi dal regista, e che oggi Laura Betti rivisita. Racconta la regista: “ Ho fatto un film – non so come sia accaduto - di certo perché volevo vedere dove è Pier Paolo veramente. Infatti si tratta di un film, appunto, ma ancor più di un delirio sano ” . Così, in uno stato di delirio tanto necessario alla memoria, si torna all'idroscalo di Ostia dove la situazione a distanza di anni sembra non essere cambiata. Tra le discariche della periferia romana, ancora oggi tubi e degrado spuntano da sotto la spazzatura.
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