MARCO FERRERI
IL REGISTA CHE VENNE DAL FUTURO

“Il modo di produzione del cinema è l’anarchia: io spero che possa continuare ancora per un po’, che si possa continuare ancora a fare un po’ d’anarchia con il cinema”. Inizia con questa frase di Marco Ferreri, tratta da un’intervista inedita al grande regista, il film-documentario di Mario Canale che, a dieci anni dalla morte, vuole recuperare la memoria di questo cineasta dimenticato troppo in fretta, del suo straordinario e immaginifico talento.
Da quel 9 maggio 1997, molte cose sono cambiate: ma la sua visione profetica già intuiva scenari futuri e suggeriva – nel solo modo in cui un artista può farlo: attraverso la propria opera – il mondo che stiamo vivendo, e quello che vivremo presto.

Sapeva, Marco Ferreri, d’essere capace di cogliere nel presente i segni del futuro?
Nel 1988, per l’uscita di Come sono buoni i bianchi, affermò di aver colto in Africa, durante le riprese del film, i segni della nascita d’un nuovo fondamentalismo religioso, che non avrebbe tardato a manifestare le proprie drammatiche conseguenze.
Ma è l’intera filmografia di Marco Ferreri a raccontare il nostro presente, anche con i titoli più lontani nel tempo: Non toccare la donna bianca, 1974, ci parla della rivolta delle banlieux; Dillinger è morto, 1968, anticipa la banalità del crimine dei tempi moderni; La casa del sorriso, 1991, riflette sulla rimozione della vecchiaia. E Nitrato d’argento, il suo congedo dal cinema, è il requiem per la sala cinematografica, sostituita da forme di fruizione sempre nuove.

 

Sulfureo, scandaloso, graffiante, iconoclasta: Marco Ferreri è stato questo, e altro ancora. Ma lo humour nero, lo sguardo anarchico, la misoginia, e le etichette che l’hanno accompagnato nascondono il vero filo rosso delle sue opere: la preveggenza, che in anticipo sui tempi lascia intravedere tra le pieghe dell’oggi gli scenari di domani.
A questo aspetto rimosso del cinema di Marco Ferreri è dedicato, sin dal titolo, Il regista che venne dal futuro: un documentario in sintonia con il carattere anticonformista di un uomo estremo, provocatorio nei modi e serio nell'opera, sempre all'avanguardia, visionario e sperimentatore. 90 minuti che prendono spunto da luoghi e personaggi autentici, per poi condurre negli spazi di una ricostruzione fantastica, un'inchiesta dove si muovono personaggi che hanno conosciuto, lavorato o sono stati amici del regista, con molti filmati d’archivio, italiani e stranieri, alcuni assolutamente inediti. La struttura è scandita da alcuni capitoli in cui Marco Ferreri ci regala in modo brusco, irriverente, e  spesso sopra le righe, la sua visione del mondo assolutamente lucida e disincantata.

Un ringraziamento particolare va a Michele Placido, che ha donato al documentario la propria voce e il proprio volto; e a Jacqueline Ferreri, per il prezioso e affettuoso sostegno che ha reso possibile il film.


Regia: Mario Canale
Soggetto e Sceneggiatura: Mario Canale, Annarosa Morri
Narratore: Michele Placido
Musiche: Philippe Sarde
Montaggio: Adalberto Gianuario, Alessandro Raso
Immagini: Maurizio Carta, Massimo Coconi, Paolo Mancini, Marcello Rapezzi, Mario Canale
Ricerche iconografiche: Rosellina d’Errico
Produzione esecutiva: Mario Canale, Elena Francot

I filmati d’archivio provengono da:
Orme
Istituto Luce
Aamod – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Fondazione Mario Schifano
TVE – A fondo - 1978
Argento puro di Pappi Corsicato
Giancarlo Santi :  facevo er Cinema di Anton Giulio Mancino
Italia Taglia di Tatti Sanguineti 
Antonioni di Gianfranco Mingozzi

Le fotografie d’epoca provengono da:
Jacqueline Ferreri
Reporters Associati

Immagini dei film per gentile concessione di:
Jacqueline Ferreri
Surf film: Controsesso, La donna scimmia, La Carne, Diario di un vizio, L’uomo dei 5 palloni, Casanova 70, Il fischio al naso, Cronaca di un amore.
Myra Film: La Grande abbuffata, Non toccare la donna bianca, Ciao Maschio, Il seme dell’uomo, El Cochecito, La casa del sorriso, Nitrato d’argento.
Champions Film: Break Up.
Istituto Luce: L’Udienza.
Gianni Massaro: Dillinger è Morto, La Cagna.

IL PRESS BOOK in PDF
THE PRESS BOOK (engl.) in PDF

Si ringraziano inoltre:
Monica Schifano
Luca Ronchi
e la paziente Cléo